La danza orientale, (in arabo raqs al sharqi) comprendente il Baladi, una danza che si trova solo in Egitto e Giordania (danza popolare), il Sharqi (ovvero l'orientale), ballato da danzatrice occidentale e anche noto come danza del ventre e il Sha’bi, che si trova solo in Egitto, a sua volta suddiviso in Tahtib, praticato solo da uomini, e Raks Al Assaya.

 

Raqs Sharqi classico:
E’ il cosiddetto stile classico egiziano, lo stile colto della danza orientale.
E’ caratterizzato da movimenti sinuosi, fluidi e raffinati che si uniscono ad una serie di figure complesse di difficile esecuzione. Presenta alcune analogie con la danza classica. Per eseguire questo stile le danzatrici indossano una gonna larga a ruota, una cintura rigida con perline e un corpetto o reggiseno.

 

Raqs Baladi:
Nato al Cairo è una forma di raqs Sharqi cittadina di formazione piuttosto recente nata dalle contaminazioni musicali occidentali.
E’ un tipo di danza piu’ statica dove i movimenti si concentrano piu’ sul posto e dove si instaura un dialogo di improvvisazione tra la ballerina e gli strumenti che eseguono la musica.
L’abbigliamento per questo stile è costituito dal gallabya lunga fino ai piedi, una cintura morbida sui fianchi di monetine e un velo in testa.

 

Raqs Sha’abi:
E’ uno stile popolare folcloristico , esattamente indicato come “danza popolare rurale” categoria molto ampia perché comprende diverse danze regionali, ma che comunque hanno un linguaggio simile. In questo stile di danza predominano i movimenti di bacino piu’ larghi, gli spostamenti nello spazio e una serie di movimenti che esprimono gioia e giocosità.
Lo Shabi trova la sua massima espressione nel Saidi danza dell’alto Egitto. L’abbigliamento è molto simile a quello utilizzato nel Baladi, a volte si indossano anche dei pantaloni sotto dei caftani.

Danza del velo
Il velo viene introdotto nella danza solo da recente agli inizi del XX sec. ma senza avere alcun significato religioso. Oggi è considerato un elemento essenziale nel raqs sharqi.                                                                                                     

Il velo si utilizza per conferire alla danza fascino e mistero coprendo e scoprendo il corpo della ballerina attraverso dei movimenti sinuosi semplici e complessi.

 

 

“ Il velo nella danza orientale è come un fiore da cogliere e lasciare, riprendere ed avvolgere intorno al corpo, è una nuvola, un tratto di arcobaleno, è un sospiro, un abito nel quale nascondersi e scoprirsi.

E’ un compagno di giochi a nascondino, con il quale alternarsi, seguendo la musica: per esprimere intimità, dolcezza, vitalità, complicità.

I movimenti lo fanno scivolare sul viso, poi sul corpo, raggiungere il cielo per poi toccare terra.

Ecco che si riscopre il proprio mondo interiore di fantasia e sensualità ….”                             

                                                                                                                                                      Fathen Aoued

 

Danza del doppio velo
La danzatrice balla muovendo con maestria due veli di uguale grandezza e creando delle figure nello spazio, entrando dentro di essi e uscendo fuori roteando con energia. Anche il doppio velo si utilizza per conferire fascino e mistero alla danza.

 

 

 

 

Raqs el shamadan ( danza del candelabro )
Anche questa danza è stata introdotta agli inizi del XX sec.
Proviene dall' antico rito del matrimonio egiziano, in cui la danzatrice precede il corteo nuziale con un candelabro acceso sopra la testa per proteggere e illuminare il cammino dei futuri sposi. Viene eseguita anche con dei movimenti a terra tipici di questa danza, si balla generalmente su ritmi lenti e bisogna avere un ottima capacità di concentrazione ed equilibrio per tenere il candelabro in testa.

Raqs al sayf (danza della spada)
La danza della spada consiste in una serie di movimenti delicati e sinuosi che la ballerina deve compiere tenendo in equilibrio una spada sulla propria testa. Richiede una grande abilità e concentrazione e un ottima capacità di isolazione corporea ed equilibrio.

 

Anticamente le donne venivano comprate o rapite come bottino di guerra e portate dentro i palazzi dei ricchi signori. Non tutte si adattavano alla situazione di schiave e i esibivano con canti e balli in un modo molto singolare. Durante l’esibizione afferravano le spade dei guardiani presenti e le sistemavano in equilibrio sopra alla testa. Continuavano a ballare impavide con movimenti delicati e sinuosi…

 

       “ tu, che controlli la mia vita, tenendo la spada sulla mia testa …..

                                                                         non potrai mai possedere la mia anima ! …”

Danza del bastone: Saidi o raqs el assaya
E’ uno stile originario dell'alto Egitto, nasce come stile prettamente maschile ma pian piano si è sviluppata anche come danza femminile. Deriva da un arte marziale praticata dagli uomini il “tahtib”. Durante questa forma di gioco-intrattenimento gli uomini fanno a gara nel dimostrare la loro abilità nel manipolare un bastone, roteando con esso ed eseguendo delle mosse tipiche di attacco e di difesa. Durante il tathib gli uomini combattono anche fra loro per mostrare la loro forza e abilità, simbolo dell’orgoglio maschile.
I movimenti nella danza femminile sono piu’ delicati, meno marcati e il bastone è piu’ leggero.

Questa danza esige una certa abilità nel muovere il bastone roteandolo in varie direzioni, in armonia con una serie di movimenti del corpo su un ritmo musicale arabo che si chiama Saidi.
Questa danza si esegue con una caftano lungo fino ai piedi ricco di medagliette o decori con la fascia sui fianchi e un velo in testa.

Danza dei sagat (cimbali)
I Sagat sono uno dei più antichi strumenti arabi, nascono in Egitto circa tremila anni fa.
Sono quattro piattini di metallo, possono avere diverse grandezze e si mettono sul pollice e sul dito medio di entrambe le mani.
Si danza battendo i piattini creando un accompagnamento musicale al ritmo della musica.
E' necessario che la danzatrice conosca i vari ritmi della musica araba per poter ballare e suonare.

Lo strumento della ballerina orientale per eccellenza !!

Danza delle ali di Iside
Le ali di Iside sono state introdotte da recente nella danza orientale. Cosi’ come si evince dal nome nascono in onore della dea alata Iside.
Queste hanno la forma di un mantello e sono costituite da stoffa leggera pieghettata simile ad un ventaglio, seguendo i movimenti delle braccia si aprono e si chiudono simulando delle ali di uccello.
La danzatrice mentre danza le agita creando delle figure nello spazio di forte impatto scenico.

Foto vincitrice del concorso “La Danza è l’Eco dell’anima”

 presente nel Calendario 2011 della Danza Orientale.          

Foto di Riccardo Medici